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IL CAPRIOLO SUL GRUPPO DEL MONTE REVENTINO: ECCO LA PROVA.


Peccato che ne è dovuto morire uno per convincere gli zoologi patentati e gli universitari che su tutto il Gruppo del Monte Reventino il Capriolo è ben presente. Come il Lupo e l'Istrice d'altronde. Le notizie di avvistamenti e le tracce che avevamo raccolto da anni erano molte ed anche attendibili. Eppure nessuno voleva crederci: "non si hanno dati scientifici" rispondevanno stizziti alle nostre ipotesi. Eccovelo allora il dato scientifico. E questa volta inconfutabile. Stamane, verso le 7,30, tre operai forestali di Platania e Lamezia, Gino Ariosto, Francesco Marchione e Giovanni Butera, hanno rinvenuto, in loc. Castelluccio di Platania, a circa 900 metri di quota, su una stradina forestale, un adulto di Capriolo maschio, morto da poche ore, con solo una piccola ferita sul petto all'attacco con la gamba destra. Dopo aver avvertito il sindaco Michele Rizzo, mi hanno chiamato ed io li ho raggiunti. Abbiamo subito attivato le procedure del caso avvertendo la Forestale e la zoologa Milena Provenzano, che in queste ore si stanno attivando. Qualche dato approssimativo: la ferita era piccola e non vi era solo una piccolissima traccia di sangue. Per il resto il Capriolo non presentava altre ferite. Il corno misurava 18 cm. Il peso si aggirava, a naso, attorno ai 25 kg. Prima di azzardare qualcosa sulle cause della morte attenderei l'esito degli esami. Speriamo che la morte del povero Capriolo valga a convincere gli amministratori che il gruppo montuoso del Reventino-Mancuso, estrema propaggine sud-orientale della Sila merita di divenire parco, come da anni andiamo dicendo inascoltati.

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